
Il grido del Pontefice in apertura del Tempo di Avvento:
"Signore, dacci speranza e accorri in aiuto della tua Chiesa
Nella Basilica di San Pietro, in occasione della
celebrazione dei primi vespri dell'Avvento, sono risuonate forti le
parole del Salmo "Signore, accorri in mio aiuto!". "E' il grido - ha
commentato Benedetto XVI - di una persona che si sente in grave
pericolo, ma e' anche il grido della Chiesa fra le molteplici insidie
che la circondano, che minacciano la sua santita', quell'integrita'
irreprensibile di cui parla l'apostolo Paolo, che deve invece essere
conservata per la venuta del Signore". Per il Papa, "in questa
invocazione risuona anche il grido di tutti i giusti, di tutti coloro
che vogliono resistere al male, alle seduzioni di un benessere iniquo,
di piaceri offensivi della dignita' umana e della condizione dei
poveri". "L'Avvento - ha spiegato il Pontefice - e' per eccellenza la
stagione spirituale della speranza, e in esso la Chiesa intera e'
chiamata a diventare speranza, per se stessa e per il mondo. Tutto
l'organismo spirituale del Corpo mistico assume, per cosi' dire, il
'colore' della speranza. Tutto il popolo di Dio si rimette in cammino
attratto da questo mistero: che il nostro Dio e' 'il Dio che viene' e
ci chiama ad andargli incontro". L'annuncio della 'parusia', cioe' del
ritorno di Gesu' Cristo e', ha affermato inoltre Benedetto XVI, "una
speranza affidabile, non ingannevole". Una certezza che, ha concluso il
Santo Padre, ci mette "al riparo da qualsiasi tentazione di evasione e
di fuga dalla realtà", preservandoci "da una falsa speranza, che forse
vorrebbe entrare nell'Avvento e andare verso il Natale dimenticando la
drammaticita' della nostra esistenza personale e collettiva".
Vieni Signore Gesù in questo mondo martoriato, vieni presto in nostro aiuto!!!!
Maria Maistrini